buon 2009!
Ho sempre preso le distanze dalle feste, da quelle che la tradizione, la religione, l'istituzione vuole farci vivere, da quelle che viviamo con difficoltà e senso di inadeguatezza perché ci fanno sentire più soli, perché ci fanno sentire vuoti, finti..
Il capodanno è finzione, come tutte le feste che arrivano dal calendario più che dal cuore. Il mio augurio è un po' diverso perché cambia con me, perché il 2008 mi ha permesso di rovesciare ancora una volta la mia vita, perché mi ha permesso di capire quanto poco di essa conoscevo e conosco.
Il mondo non va e noi con lui, l'amore è glamour, la festa è commercio, il divertimento è forzato. Io non voglio ballare perché c'è musica, voglio ballare perché lo sento, non voglio ridere perché è festa, voglio che sia festa perché rido. Non sono i momenti di festa a portare la gioia, ma la gioia a portare le feste, così dovrebbe essere, così sarà quest'anno per me.
Provo solo ad immaginarmi un mondo cambiato davvero, non a parole, un mondo dove la religione che controlla i pensieri si vergogni di sé stessa, dove le masse inizino a tornare individui, persone, coscienze, dove l'amore non sia più una parola vuota sventolata da commercianti, politici e santoni. Dove la laicità diventi un diritto di scelta per una nuova riflessione e non una concessione di chissà quale dio, chissà quale governatore del mondo. La vita è troppo importante per isolarla dalle scelte, per non renderla nostra, per non viverla in ogni momento, per lasciarla nelle mani di chi specula sulla gente, di chi fa propagande e proselitismi. Abbiamo un altro anno per riprovarci, abbiamo un nuovo anno per ripartire da noi, dalla nostra testa, da quel pezzettino di libertà che è ancora con noi.. AUGURI!
Il capodanno è finzione, come tutte le feste che arrivano dal calendario più che dal cuore. Il mio augurio è un po' diverso perché cambia con me, perché il 2008 mi ha permesso di rovesciare ancora una volta la mia vita, perché mi ha permesso di capire quanto poco di essa conoscevo e conosco.
Il mondo non va e noi con lui, l'amore è glamour, la festa è commercio, il divertimento è forzato. Io non voglio ballare perché c'è musica, voglio ballare perché lo sento, non voglio ridere perché è festa, voglio che sia festa perché rido. Non sono i momenti di festa a portare la gioia, ma la gioia a portare le feste, così dovrebbe essere, così sarà quest'anno per me.
Provo solo ad immaginarmi un mondo cambiato davvero, non a parole, un mondo dove la religione che controlla i pensieri si vergogni di sé stessa, dove le masse inizino a tornare individui, persone, coscienze, dove l'amore non sia più una parola vuota sventolata da commercianti, politici e santoni. Dove la laicità diventi un diritto di scelta per una nuova riflessione e non una concessione di chissà quale dio, chissà quale governatore del mondo. La vita è troppo importante per isolarla dalle scelte, per non renderla nostra, per non viverla in ogni momento, per lasciarla nelle mani di chi specula sulla gente, di chi fa propagande e proselitismi. Abbiamo un altro anno per riprovarci, abbiamo un nuovo anno per ripartire da noi, dalla nostra testa, da quel pezzettino di libertà che è ancora con noi.. AUGURI!
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