distrazione e ipocrisia..


In questi ultimi giorni non ho potuto evitare di sentir parlare tanta gente di amore e di solidarietà.. Di giustizia, di diritti, di pace, di felicità da raggiungere e di impegno civile e sociale, di libertà.. Allora mi chiedo il perché non guarisco dalla miopia: chi mi parla ogni giorno di famiglia, di fratellanza, di solidarietà, di amore..?
Ok, troppe domande e poche risposte, capisco, ma voglio chiedervi delle cose.. Come si fa a far parlare di amore una chiesa che è stata madre di guerra? Come si fa a far parlare di solidarietà chi ha il privilegio dei soldi e del potere? Come si fa a fare del bene dietro un'etichetta di parte (quella che volete) e non sentirci dentro il marcio del marketing e dello sfruttamento? Strano che anche aiutando in apparenza si possa speculare? Pensiamoci bene..
Io continuo anche a vedere tante parole d'amore verso i bambini (i nostri) e distanza verso quelli degli altri, eppure il mondo è uno. Amore di parte e mai solidale. Ho il timore che povertà e sovrappolazione rafforzino solo il potere ai "gentleman" degli aiuti e del commercio e che, se i modelli economici non si metteranno mai in discussione, la povertà sarà un elemento di controllo e di speculazione. Quanto marketing si fa con il buonismo, anche e soprattutto sulla pelle di chi ha più bisogno.
Guardate l'immagine e ditemi cosa vedete. Un bambino? Troppo semplice! Guardiamo oltre e forse in quel bambino c'è un artista, un medico, un insegnante, quello che potrebbe scegliere di essere in una condizione diversa: tutto quello che non potrà scegliere lui, è una sconfitta per tutti noi. Anche per lui vale il destino e il diritto alla vita?
Vi lascio ad una bella poesia di un'insegnante, Dorothy Law Nolte, leggetela, io aggiungerei solo che "se un bambino, una persona, vive nella povertà non avrà mai diritti né libertà".
Il nostro è uno dei mondi possibili, non è l'unico, spegniamo la tv.

"I bambini imparano ciò che vivono"
I bambini imparano ciò che vivono.
Se un bambino vive nella critica impara a condannare.
Se un bambino vive nell'ostilità impara ad aggredire.
Se un bambino vive nell'ironia impara ad essere timido.
Se un bambino vive nella vergogna impara a sentirsi colpevole.
Se un bambino vive nella tolleranza impara ad essere paziente.
Se un bambino vive nell'incoraggiamento impara ad avere fiducia.
Se un bambino vive nella lealtà impara la giustizia.
Se un bambino vive nella disponibilità impara ad avere una fede.
Se un bambino vive nell'approvazione impara ad accettarsi.
Se un bambino vive nell'accettazione e nell'amicizia impara a trovare l'amore nel mondo.
[Doret's Law Nolte]

Commenti

Anonimo ha detto…
Condivido molto di quello che hai scritto e lo sai già. Il mio sogno sarebbbe di risvegliarmi in un mondo con il papa che si affaccia in piazze deserte e parla da solo, gente che non cerca risposte nelle falsità di propagande e fedi, gente che non viene usata e deviata come barattoli vuoti. Un mondo con i diritti per tutti. E dove ci sono i diritti veri, diritti ad essere persone e a vivere con la dignità di persone, la generosità degli ipocriti può restarsene nelle loro mercedes, tra le mura dei loro ristoranti. Magari un giorno riusciamo a farlo davvero questo sogno.. o magari riusciamo a svegliarci tutti!! In fondo coincide no? Ritorno presto ma fatti trovare stavolta.. f.
ale ha detto…
"DANZA LENTA"

Hai mai guardato i bambini in un girotondo?

O ascoltato il rumore della pioggia quando cade a terra?

O seguito mai lo svolazzare irregolare di una farfalla?

O osservato il sole allo svanire della notte?

Faresti meglio a rallentare. Non danzare così veloce. Il tempo è breve. La
musica non durerà.

Percorri ogni giorno in volo?

Quando dici "Come stai?" ascolti la risposta?

Quando la giornata è finita ti stendi sul tuo letto con centinaia di
questioni successive che ti

passano per la testa?

Faresti meglio a rallentare. Non danzare così veloce. Il tempo è breve. La
musica non durerà.


Hai mai detto a tuo figlio, "lo faremo domani?" senza notare nella fretta,
il suo dispiacere?

Hai mai perso il contatto, con una buona amicizia che poi finita perché tu
non avevi mai avuto tempo di chiamare e dire "Ciao"?

Faresti meglio a rallentare. Non danzare così veloce. Il tempo è breve. La
musica non durerà.

Quando corri cosi veloce per giungere da qualche parte ti perdi la metà del
piacere di andarci.

Quando ti preoccupi e corri tutto il giorno, è come un regalo mai aperto . .
. gettato via.


La vita non è una corsa. Prendila piano. Ascolta la musica.

QUESTA è una poesia che una mia amica mi ha mandato tramite mail. si tratta di una bambina che sta morendo di cancro e vuole lasciare al mondo il suo messaggio. leggiamola con il cuore. caro marco approvo tutto quello che hai scritto sui potenti e sulle loro parole vuote...anche io penso che le fedi organizzate nascondano strutture di potere che usano la gente credula per i propri fini non sempre limpidi. ma forse, tutti quanti noi, invece di concentrarci sulla polemica contro preti e politici per intenderci, che da sempre fanno il loro mestiere, il lavoro di persuadere le folle e addomesticarle parlando a nome di un potere assoluto dietro di loro ( dio e i principi morali),noi dico, pensiamo concretamente ad amare la vita e gli altri. con la benevolenza, l'accettazione, la tolleranza, il sentimento di unità piuttosto che l'aderire a fazioni ed etichette, il mondo diventa davvero un posto migliore.lasciamo ai furbi il loro mestiere. noi, che abbiamo un'anima che cerca il vero dietro tutte le maschere, mettiamo la nostra energia nel fare il bene, che non è la nostra idea di "come dovrebbero andare le cose", altrimenti saremmo come quei politicanti che disprezziamo, ma invece è un'apertura sincera a tutto ciò che esiste, uno sguardo, un atteggiamento di curiosità e conoscenza senza giudizio verso le culture, gli uomini diversi da noi, il pianeta,e anche verso il cosiddetto male, quello che ci appare alla mente come male. ale
marco ha detto…
La poesia, non so se è davvero di una bambina, è comunque molto bella e fa riflettere. Ho sempre cercato di rallentare e di far rallentare ma alla fine mi accorgo di quanto tempo è passato senza meravigliarci delle piccole grandi cose che ci sono.
Che le "tartarughe" possano insegnarci molto, che la voglia di aprire gli occhi alla semplicità possa ritornare, sono dei desideri che mi piacerebbe condividere..
Proviamo ancora a far danzare le emozioni, lentamente, al di fuori delle maschere che ci proteggono togliendoci l'autenticità di quello che potremmo essere. Bax.

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