momenti no..


Ci sono momenti brutti che arrivano senza che te ne accorgi,
che ti restano dentro e ti fanno passare giorni no,
nervosi, ansiosi, agitati e fermi, non saprei..
Ti tengono nascosto mentre immagini una voce che ti chiama,
ma che spesso non arriva, proprio quando ne avresti bisogno.
Questi, e sfortunatamente non solo questi, sono momenti no,
sono momenti in bianco e nero in cui perdi i colori della semplicità,
di una serenità che non c'è e che, magari proprio per questo,
ti mostra quanto vale.

Commenti

Simone ha detto…
secondo me la risposta già è in quello che dici. Il momento "no" arriva perchè hai perso la semplicità ed il piacere di ciò che sei, che quindi ne è la causa e non la conseguenza del momentaccio. Ognuno di noi ha un margine di tolleranza che ci permette degli sbagli contro la nostra semplicità e ciò che siamo e se uno se ne accorge prima che questo confine venga varcato bene altrimenti c'è un punto dentro di noi che si arrabbia, si agita, si innervosisce e te la fa scontare e quando hai finito di pagare riappare la semplicità e la serenità della vita. Quando ti capita questo l'unico rimedio che c'è è staccare la testa e trovare un po di tempo per sè stessi e per il proprio piacere, farsi una passeggiata, mangiarsi un gelato, una pizza e comunque reagire mai rinchiudersi. Devi riappacificarti con quel punto in te
ale ha detto…
sto scoprendo un simone sempre più zen! sono d'accordo con quello che dici, soprattutto sul fatto che la perdita della serenità interna è la causa e non la conseguenza del momento no. se si rimane ancorati al centro del Sè l'equilibrio è garantito, e il momentaccio neanche appare. se ci facciamo invadere troppo dall'esterno (preoccupazioni, fastidi, noie, giudizi, aspettative),l'io prevale su tutto e ci trascina nell'amarezza. vale a dire: mantenere sempre uno spazio libero e incline al gusto della vita dentro di noi non può farci che bene. ed è vero, anche un gelato e una passeggiata fanno miracoli sul cuore afflitto. carpe diem. vivi qui e ora, sempre e comunque. spesso il dolore è causato dal rimpianto (o rimorso) verso il passato, o dalle preoccupazioni sul futuro...vivere il presente forse può alleggerire la mente offuscata. concentrarsi sulle piccole cose invece che grandi sistemi... a volte non è facile evitare di essere travolti, ma basterebbe ricordarsi che la realtà del nostro dolore non esiste veramente, cioè esiste nei nostri pensieri, nell'interpretazione che noi diamo di un certo evento. se cambiamo i pensieri su un certo fatto, anche i sentimenti correlati dovranno cambiare. chi è che diceva che la vita è un illusione? tutto sommato possiamo girare questa frase a nostro favore: abbiamo il potere di fare la nostra realtà, secondo i nostri pensieri riguardo ad essa. mi sembra una bella cosa, che ne dici marco? ale
marco ha detto…
Leggo con piacere che alcuni stati d'animo fanno riflettere e mi fa piacere trovarvi un po', davvero. Mi piace pensare che i momenti "no", anche se pesano, a volte servono e non sempre vanno contrastati, anche se a fin di bene.
Sono d'accordo sull'importanza di staccare, di reagire, di non rinchiudersi e sullo spazio libero da mantenere aperto ai sorrisi e al gusto per la vita. Ritengo però che la vita, per come è, rotola con i suoi momenti belli e meno belli, sì e no, collegati sempre e sempre a rincorrersi per farci apprezzare anche le piccole cose, ancor di più quando non le trovi e vorresti cancellarle dai ricordi. Mi viene in mente una frase di Gibran: "Mai giunge l'alba, che tu non sei già altro". E chissà che forse non sia importante riuscire a farci rotolare senza spingere invano nelle direzioni opposte. Forse è importante riuscire a goderci di più i percorsi che arrivano, ma anche qui il cuore, i pensieri, i sogni, hanno vele e ali che li fanno essere sempre un po' indipendenti..
Anonimo ha detto…
In alto i cuori...voglio lasciare qui una frase che a me piace moltissimo la attribuiscono a daisaku ikeda..ma non sono proprio sicura se lui sia l'autore. Mi sembra però molto appropriata all'argomento. La citazione si intitola "risveglio" e recita:
"Qualunque fiore tu sia quando verrà il tuo tempo sboccerai. Prima di allora una lunga e fredda notte potrà passare. Anche dai sogni della notte trarrai forza e nutrimento. Perciò sii paziente verso quanto ti accade e curati e amati, senza paragonarti o voler essere un altro fiore poichè non esiste fiore migliore di quello che si apre nella pienezza di ciò che è. E quando ciò avverrà potrai scoprire che andavi sognando di essere un fiore che doveva solo fiorire."
In queste parole si racchiude tutto quello che io vorrei dirvi al riguardo...e vorrei aggiungere anche che noi siamo fortunati perchè nei momenti bui possiamo contare su un'altra importantissima risorsa: " i nostri amici"....ci sosterremo l'un l'altro. Basta fidarsi e lasciarsi andare un pò. Un abbraccio. Titti.

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