semplicità
Quando ci si ritrova fuori orario si rischia sempre di essere in ritardo, ogni giorno viaggia con dei ritmi preimpostati ..e noi con lui! Eppure ci sono momenti in cui tutto sembra esclusivo, un po' per noi, riservato a chi ha la possibilità e la voglia di sfuggire ad un mondo troppo pieno, al predefinito e al commerciale.
E così ci si ritrova su una spiaggia a fine luglio con pochissime persone, tutte più sorridenti e serene del solito, con la sabbia che non ci scotta più e l'ombrellone che non serve, anche se il sole è lì che ci guarda, un po' meno in alto forse, ma ancora caldo da accompagnarci nella sua discesa, cambiando i suoi colori fino al tramonto, fino a quell'infinito che vuole tenere tutto per sé.
Eppure lo straordinario, l'eccezionale, non vorremmo mai confonderlo col banale, rischieremmo di non essere alla moda, di raccontare ai nostri amici che facciamo salti e che non voliamo mai, che ci fermiamo nei momenti in cui tutti si spostano, che andiamo controcorrente e che ci riserviamo troppo, isolandoci, anche quando vorremmo con noi tutte le persone più care. Ma a volte la banalità è solo un contenitore preimpostato che ci ricorda quanto non riusciamo a godere dei momenti che scorrono con noi, un contenitore che nasconde una semplicità fatta a misura di un sorriso e affatto banale, quasi la banalità fosse solo la nostra incapacità di cogliere quella sfumatura e quella insormontabile differenza.
Allora ci ritornano in mente piccole e grandi cose, pensieri e poesie, le parole delle nostre nonne e dei poeti, di amici, di filosofi e scienziati, da Oscar Wilde a Newton, da Gibran a Hegel, a Leopardi che ci dice che "i fanciulli trovano tutto nel nulla, gli uomini trovano il nulla nel tutto".. Ma forse non è sempre così, perché, anche fuori orario, so che c'è qualcuno che sa aspettarci ed esserci.
E così ci si ritrova su una spiaggia a fine luglio con pochissime persone, tutte più sorridenti e serene del solito, con la sabbia che non ci scotta più e l'ombrellone che non serve, anche se il sole è lì che ci guarda, un po' meno in alto forse, ma ancora caldo da accompagnarci nella sua discesa, cambiando i suoi colori fino al tramonto, fino a quell'infinito che vuole tenere tutto per sé.
Eppure lo straordinario, l'eccezionale, non vorremmo mai confonderlo col banale, rischieremmo di non essere alla moda, di raccontare ai nostri amici che facciamo salti e che non voliamo mai, che ci fermiamo nei momenti in cui tutti si spostano, che andiamo controcorrente e che ci riserviamo troppo, isolandoci, anche quando vorremmo con noi tutte le persone più care. Ma a volte la banalità è solo un contenitore preimpostato che ci ricorda quanto non riusciamo a godere dei momenti che scorrono con noi, un contenitore che nasconde una semplicità fatta a misura di un sorriso e affatto banale, quasi la banalità fosse solo la nostra incapacità di cogliere quella sfumatura e quella insormontabile differenza.
Allora ci ritornano in mente piccole e grandi cose, pensieri e poesie, le parole delle nostre nonne e dei poeti, di amici, di filosofi e scienziati, da Oscar Wilde a Newton, da Gibran a Hegel, a Leopardi che ci dice che "i fanciulli trovano tutto nel nulla, gli uomini trovano il nulla nel tutto".. Ma forse non è sempre così, perché, anche fuori orario, so che c'è qualcuno che sa aspettarci ed esserci.
Commenti
"..ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre del meglio.."
..e ancora che
"..i piaceri semplici sono l’ultimo rifugio della gente complicata."
Isaac Newton invece: "..la verità si ritrova sempre nella semplicità, mai nella confusione."