come tu mi vuoi


Difficile seguire il cuore, la moda e le gratificazioni senza perdersi in piccole contraddizioni. Il film segue questa linea, una ragazza persa nella sua complicata semplicità, nei suoi doveri di studentessa, nella sua strada fatta di sicurezze, di studio e di un certo isolamento ribelle, che si ritrova una porta aperta per uscire fuori dai suoi limiti. Una via d'uscita che la conduce ad una rivoluzione, che l'allontana dalla gabbia di paure e inibizioni che la proteggeva: una ragazza-crisalide che non vede il modo di per trasformarsi in farfalla, o meglio lo vede ma con gli occhi ingenui del suo aspirante lui (deve scoprire di esserlo) troppo distratto da un mondo di apparenze. E poco importa se la crisalide è la bella Cristiana Capotondi, l'importante è che si riesca a miscelare correttamente l'insegnamento del valore dell'essere rispetto all'avere e la ricompensa dell'avere, come fosse un premio. Il film è più complesso di quanto sembra e raggruppa in un grande contenitore aspetti di comunicazione, di psicologia e di filosofia, valori diversi di rapporti più o meno veri dentro ambienti artificiali, quelli riservati ai ragazzi "bene" e alle aspiranti veline. Di tutto e niente insieme per una critica e un inno all'apparenza allo stesso tempo. Siamo sicuri che non sia troppo ai minimi termini questa sintesi di idee e di cultura? E tu come ti vorresti?

Commenti

Anonimo ha detto…
Condivido con Marco il fatto che il film è piu' "profondo" di quello che possa sembrare...se si toccano gli aspetti sociali non è neanche troppo lontanto dalla realtà...chi preferisce avere accanto una ragazza bruttina ma intelligente ...rispetto a quella che "fa gola" agli amici???Sicuramente molti sarebbero più gratificati nell'avere qualcuna che suscita l'ammirazione degli altri...e' umano!!!
Nel film la piccola Giada si trasforma ...forse dentro di se non era troppo convinta di ciò che diceva...poichè è proprio al mondo dell'apparenza che si è avvicinata...forse ne aveva bisogno... aveva bisogno di appartenere a quel mondo ed ha trovato e scoperto una parte di se stessa. Un pò però vi devo confessare che mi è dispiaciuto vedere Giadina accettare troppi compromessi pur di piacere a Lui...a questo punto Marco ti rispondo... Ti posso dire che conformarsi un pò va bene, smussare certi angoli, prendere coscienza delle proprie barriere ...ma tu devi amarti essenzialmente così come sei..."snaturarsi" in un certo senso equivale a "non amarsi".....Il film è ricco di aspetti però questo è quello che ha catturato di più la mia attenzione... Grazie per l'ascolto.
ale ha detto…
non ho visto il film...ma so che appartiene al filone giovanilistico tanto in voga oggi nel cinema italiano, sulla scia di moccia, per intenderci. il tema è intrigante:cambiare o no per essere amati (apprezzati, notati, ammirati, approvati)? concordo con la risposta di tiziana, è sempre meglio rimanere se stessi e accettarsi, così anche gli altri lo faranno. ma...credo che nell'adolescenza sia difficile amarsi davvero come può fare un adulto maturo e consapevole, che si conosce e si vuole bene nonostante tutto. per un ragazzino o una ragazzina è molto complicato essere diverso, originale e fiero di questo. è l'età in cui l'opinione del gruppo è più importante della propria. come dice marco, la protagonista diventa farfalla anche grazie a questi richiami da sirena della mondanità e di un certo mondo luccicante. ogni cosa può far crescere, anche un conformismo iniziale, che a lungo andare, forse non soddisfa più. come mi vorrei? vorrei esprimere al meglio le mie potenzialità, sbocciare completamente, senza modelli da seguire, senza dogmi paralizzanti, senza regole altrui, senza compromessi pesanti da sopportare, senza sentirmi isolata per questo. voglio ascoltare il cuore, voglio assomigliare a me stessa sempre più (come ci diceva la maestra delle elementari). perdonate questa mia piccola fase narcisistica. ale
Anonimo ha detto…
Cara Ale,
è così bella "la tua fase narcistica", così sana...vorrei approfittare dello spazio del blog per augurare a tutti noi di crescere, di evolvere nella direzione che ci fa sempre di più assomigliare a noi stessi....Come faremmo ad arricchirci l'un l'altro delle reciproche differenze se fossimo tutti uguali?...e poi sarebbe una gran noia....Un abbraccio a tutti....
Simone ha detto…
da maschietto, per quanto mi riguarda, posso dire che la mia ragazza deve fare "gola" a me, poi se piace agli altri tanto meglio atrimenti chissene...
quello di Giada per me è un "conformismo" sano perchè impara ad essere giovane, a fare la ragazza della sua "età" senza perdere di vista i propri doveri. Il modo ed i furtarelli forse sono l'unica cosa da biasimare ma l'una impara che non si può essere senza avere l'altro che non si può avere senza essere. In nome della moda dell'essere spesso si sacrifica ingiustamente l'avere che invece è molto importante a meno che non si voglia fare gli eremiti o gli asceti nella propria vita, oppure i disadattati come era appunto Giadina. L'avere ti da la possibilità, la libertà, lo spazio di essere di più e di esprimerti.
ale ha detto…
cara tiz ti ringrazio per l'incoraggiamento...
e caro simone, quello che hai scritto mi è piaciuto molto. mi sono ricordata che infatti io personalmente tendo troppo a voler essere dimenticando l'avere, che invece è la base per espandere le proprie potenzialità. grazie per avermi riportata sulla terra. ale
Simone ha detto…
l'esistere in questo mondo implica l'avere e di fatto la nostra vita, il nostro corpo sono cose che possediamo; purtroppo, e per fortuna, non basta essere semplici spiritelli :-)

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