materia di vita


Per chi ama la vita, la vita è sacra,
è sacra la forma, l'essenza, la libertà che porta con sé, e non è materia di chiesa.
Per chi ama la vita è normale chiederne il rispetto,
il rispetto per una cultura per la vita, per la cultura del rispetto;
il rispetto per ogni giorno, per la dignità di tutti,
di ogni forma, di ogni momento che ci parli della vita che è adesso.
Per ogni vita che esiste dovrebbe esserci questo rispetto,
ed è un rispetto che deve seguirla fino alla fine;
la vita vuole libertà, la libertà di scegliere,
di amare, di ragionare, di riflettere, di criticare, di sbagliare.
C'è chi parla di vita come se fosse una cosa astratta,
come se fosse materia esclusiva di fede o di religione.
Ma la vita è materia di vita, non appartiene né alla fede né alle religioni,
la vita c'è e vale da sé, rispettiamola nelle sue potenzialità
e cerchiamo per tutti la possibilità di vivere con la dignità e i diritti,
con i sogni da rincorrere e da realizzare,
liberi dai vincoli e da chi ci dice cosa pensare e fare.
La vita ha bisogno di pensieri liberi, non di chiese e poteri.
Se c'è libertà, se c'è amore e se la vita ne sarà il frutto consapevole,
non moralistico, non imposto, tutto è possibile.
Sono i pregiudizi, la cattiveria, che uccidono,
le culture religiose del piacere che è sempre peccato,
la stessa cultura che calpesta la vita, che la mercifica,
costruendo privilegi per pochi e piramidi,
sfruttando e togliendo alle masse il pensiero libero e la dignità di poter dire no.
Contro ogni chiesa che non dialoga, contro ogni prepotenza,
contro la negazione del ragionamento e delle emozioni,
riprendiamoci la libertà di esprimerci e di dialogare,
proviamo a non subire il pensiero di nuovi e vecchi déspoti,
travestiti da predicatori e da sapienti, pensiamo da noi..
La vita senza il pensiero, senza la verità, non può esistere..
[fr]

Commenti

Anonimo ha detto…
L'ho scritta di getto e parlarne mi è servito, la ricambieremo magari, ma è nata in un colpo solo dopo l'ennesima predica mediatica e strumentale contro l'aborto (quasi qualcuno lo desiderasse). Come dici tu, l'aborto peggiore è la mercificazione della vita, la stessa che quei pagliacci travestiti e maschilisti dovrebbero portare nella coscienza come macigni, per quello che hanno fatto e per quello che continuano a fare.
La libertà di religione è un diritto, ma perché non iniziamo a pensare una "religione delle libertà"?
Grazie per gli spunti e per tutto.
PS forte la foto, so di chi è ma non dico niente, gli auguro il meglio però :-)
ale ha detto…
caro marco e cara francy, la sacralità della vita è un tema spinosissimo nella nostra cultura occidentale, e mi piace il termine materia di vita, invece che spirito (...) di vita. la religione cristiana si è accapparrata il potere di giudicare e delimitare quello che è vita e quello che non lo è. perchè, mi chiedo, gli antiabortisti più accaniti sono spesso uomini, preti che professano la castità, persone senza famiglia per scelta di fede? come mai pochissime donne imbracciano il fucile contro l'aborto? perchè le donne sanno o capiscono cosa vuol dire concepire e accogliere una nuova vita; sanno quanto può essere gioioso ma anche faticoso, capiscono che se un bambino non è voluto con amore, ne risentirà la vita della famiglia intera. per non parlare poi dei casi di strupro o di handycap della madre...ci sono molte sfumature tra volere e non volere un figlio. solo che i "religiosi", o quelli che si ispirano a principi religiosi (dove sta la carità nei confronti di una mamma che per mille motivi non se la sente?) vogliono mettere le mani sull'unica cosa da cui il maschio è escluso: la gravidanza. anche questo è potere, in fondo. qui dio non c'entra niente, a mio avviso. dio non ha detto all'orecchio di nessuno non abortite perchè la vita è sacra. le donne di tutte le epoche lo hanno sempre fatto, per i più disparati motivi, e inoltre, l'infanticidio è sempre stata pratica diffusa tra popoli in pericolo di sussistenza. dove era la sacralità della vita durante le crociate? sui roghi delle streghe? nei confessionali dei preti pedofili? la vita abbraccia tutto, nulla esclude. perchè accanirsi sulla coscienza o meno del feto, quando non si creano le condizioni effettive per i giovani di formarsi una famiglia. quello sarebbe il rispetto per la vita: case meno care, lavoro facile, cancellazione dello sciovinismo della cultura dominante che penalizza ancora le donne. i preti che decretano vuote parole contro l'aborto mi sembrano come gli astronauti americani sulla luna che piantavano le bandierine. un altro territorio conquistato! le donne chissenefrega...crepassero pure, ma il feto no! non si tocca. mai. scusate la lunghezza. ale
Anonimo ha detto…
L'importante è ricordarsi che viviamo la nostra vita per noi stessi e non per gli altri. E' un delitto, quindi, sacrificare noi agli altri....Dobbiamo ascoltare il nostro cuore..E' il cuore che ci da le giuste indicazioni. colui che ama veramente il prossimo, ha, per prima cosa, imparato ad amare sinceramente se stesso. Siamo tutti interrelati!!!
Un abbraccio a tutti.
marco ha detto…
Oltre quello che hai scritto Tiziana credo ci siano altre cose molto importanti nella vita. Io la vita non la conosco se non in alcuni pezzettini ma sono convinto che la retorica con cui si costruiscono principi etici, moralismi, ipocrisie che sventolano la bandiera della coscienza per un dio che non si vede, siano un'arma vincente che azzera il ragionamento e, in definitiva, la vita stessa. Mi sento molto vicino a Francesca e anche ad Ale quando sottolineano l'importanza di garantire oppurtunità (si chiamerebbero diritti umani e ne parlavano in mesopotamia già 4000 anni fa, ci dice niente questo posto?) di vivere a chi c'è, smascherando un maschilismo che continua a "oggettificare" la donna. La mia idea? Diamoci da fare per la libertà di scelta delle donne e degli uomini vivi, nel rispetto della vita reale e non dei dogmi di chi ci specula sopra.
Una domanda.. Perché non si parla mai di demografia e di risorse? Chi chi è contro la conoscenza?
[www.rientrodolce.org]
ale ha detto…
caro marco sono andata a vedere il sito che consigli e ho ritrovato una vecchia conoscenza: luigi de marchi, con cui ho fatto un seminario sul teatro emozionale. ebbene sì, anche io penso che il mondo sovraffollato porti alla guerra per più cibo e più ricchezza. è evidente che il terzo e quarto mondo premono alle nostre porte per NECESSITA'e nonostante le campagne elettorali incentrate sulla sicurezza, noi condivideremo le nostre belle risorse con loro. la cultura denatalista è considerata un peccato. perchè mai? si tratta di buon senso, si fanno tanti figli tanti quanti se ne possono mantenere con amore e benessere. solo che nel terzo e quarto mondo i figli numerosi sono forza lavoro...il discorso è complesso, davvero. ma la propaganda religiosa contro il controllo delle nascite e politici (di qualsiasi paese) al seguito, è vergognosa, perchè per meri fini di potere e demagogia, non prepara il futuro alle nuove generazioni, che avranno un pianeta sempre più affollato, sempre meno nutritivo, sempre più povero. parlare a nome di dio è una cosa che mi manda in bestia; mi chiedo, ogni volta, come si può avere la certezza che dio lo pensi davvero? non c'è certezza. c'è solo il sonno della mente di chi SCEGLIE di farsi abbindolare dalle ipocrisie di coloro che predicano dai pulpiti e dai palchi per manipolare le masse. pensare con la propria testa, elaborare verità "rivelate" alla luce della propria esperienza e fidarsi del proprio intuito non è roba per tutti, è vero, perchè dipende da come si è cresciuti ed educati. ma le classi dirigenti però, invece di servire e guidare i popoli verso dei miglioramenti non fanno altro che arricchirsi e mantenere gli altri nell'ignoranza e nell'impotenza. che cosa triste, avere potere e non usarlo al meglio per illuminare la luce delle coscienze. non guardare al di là del proprio naso, del proprio patrimonio, dell'agiatezza della propria famiglia, della durata della propria piccola vita. ale

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